1917, il film diretto da Sam Mendes, racconta un anno cruciale della Prima guerra mondiale, il 1917, dal punto di vista di due giovani caporali britannici, Schofield  e Blake. Appartengono entrambi all'ottavo battaglione e prima di essere camerati, sono innanzitutto amici. Non stupisce quindi che vengano scelti proprio loro due, insieme, per portare a termine un'ardua missione: attraversare l'ostile territorio nemico per consegnare un messaggio a un battaglione di 1600 uomini, tra cui il fratello di Blake, Joseph.

Così facendo, impedirebbero ai soldati di cadere in una trappola mortale, ordita dai nemici tedeschi. L'impresa è al limite del possibile, perché il tempo per svolgerla è poco e il territorio da attraversare è impervio. La loro rotta è a sudest e il loro equipaggiamento base è fornito anche di mappe e torce. I due soldati dovranno raggiungere il battaglione accampato nei pressi di Écouste e consegnare l'avvertimento del generale Erinmore al colonnello Mackenzie.

I due si imbarcano in quella che sembra una missione suicida, nella quale i Tedeschi e il tempo sono i loro nemici giurati. Nonostante la loro amicizia venga messa a dura prova dalle difficoltà incontrate lungo il cammino, Blake e Schofield riusciranno a consegnare il messaggio prima che sia troppo tardi?

Li vediamo riposarsi sotto un albero, sullo sfondo di uno dei rari scenari non devastati dal conflitto che stanno combattendo: la Prima guerra mondiale. Di loro non sappiamo (quasi) nulla, almeno fino alla fine. Sono i due soldati anonimi che Sam Mendes utilizza in 1917 per il suo esperimento da laboratorio: isolare la loro missione disperata per far sentire a noi spettatori emozioni, brutalità, ingiustizia e tragica banalità della guerra. Corrono come pazzi, corrono come novelli Forrest Gump, avventurandosi nelle linee nemiche, per portare un messaggio cruciale per risparmiare molte vite dei propri commilitoni. Visivamente sbalorditivo, un ideale piano sequenza che mette in primo piano i prodigi della cura formale senza perdere di potenza emotiva, con la sorpresa di un attore di sicuro talento come George MacKay in cui ritrovare il coraggio senza troppi slanci eroici delle generazioni che combatterono per poter tornare a casa, per poter ritrovare i figli o i nipoti che oggi li ricordano.